
Denunce anonime sul lavoro: nuove tutele dal 15 luglio per il Whistleblowing
Dal 15 luglio in vigore le nuove tutele per il Whistleblowing: obbligo di piattaforme di denuncia anonima per i dipendenti di aziende pubbliche e private.
Dal 15 luglio 2023, in applicazione del decreto legislativo n. 24 del 10 marzo scorso, entra in vigore la nuova tutela dei lavoratori pubblici e privati (compresi collaboratori e professionisti che operano per la PA) che segnalano o denunciano violazioni del diritto dell’Unione Europea e delle normative nazionali in ambito lavorativo.
Le aziende pubbliche e private devono dunque dotarsi si piattaforme digitali capaci di garantire l’anonimato nelle denunce sporte dai propri dipendenti.
Tutela whistleblowing
La nuova protezione prevista dal Dlgs 24/2023 in recepimento di norme UE, consiste nel garantire la riservatezza dell’identità della persona che compie la segnalazione (whistleblowing), della persona coinvolta e di quella menzionata nella segnalazione. Resta anonimo anche il dettaglio dei dati relativi al contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.
Tutto questo è possibile tramite un’apposita procedura web interna per inviare le denunce o segnalazioni. In casi particolari si può ricorrere al canale di segnalazione esterno (ANAC) ed anche alla divulgazione pubblica, quando non addirittura alla denuncia presso l’Autorità giudiziaria.
Le segnalazioni possono riguardare comportamenti, atti oppure omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione o ente – come ad esempio gli illeciti amministrativi e contabili ma anche civili e penali – oppure le condotte di cui al Dlgs 231/2001.
Oggetto delle segnalazioni
La segnalazione di illecito lavorativo deve riguardare:
- violazioni – “comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica e che consistono in illeciti amministrativi, civili e penali” (art. 2, comma 1, lettera a);
- informazioni sulle violazioni – “informazioni, compresi i fondati sospetti, riguardanti violazioni commesse o che, sulla base di elementi concreti, potrebbero essere commesse nell’organizzazione con cui la persona segnalante o colui che sporge denuncia all’autorità giudiziaria o contabile intrattiene un rapporto giuridico […], nonché gli elementi riguardanti condotte volte ad occultare tali violazioni” (art. 2, comma 1, lettera b).
Le disposizioni non si applicano (art. 1, comma 2, dlgs 24/2023):
- alle contestazioni legate a un interesse di carattere personale;
- alle segnalazioni di violazioni già disciplinate da atti dell’Unione europea o nazionali;
- alle segnalazioni di violazioni in materia di sicurezza nazionale.
Gli obblighi per le aziende pubbliche e private
Il primo obbligo per i datori di lavoro pubblici e privati è quello di mettere online una piattaforma di segnalazione che protegga la riservatezza dell’identità e i dati personali di chi denuncia le condotte illecite rientranti nel campo di applicazione della norma.
Il trattamento dei dati e la documentazione legata alle segnalazioni dovranno essere gestite nel rispetto del GDPR.
Esempio: come segnalare un illecito INPS
Ogni ente deve dotarsi di un sistema di denuncia anonima da rendere disponibile ai propri dipendenti.
A tal proposito, con la circolare n. 64 del 13 luglio 2023, l’INPS analizza il nuovo quadro normativo e spiega le modalità con cui segnalare le violazioni nell’ambito del proprio Istituto.
Segnalazione interna
Il dipendente INPS si collega alla homepage della rete intranet seguendo il percorso “Funzioni centrali” > “Direzione centrale Supporto agli Organi e Internal Audit” > sezione “Anticorruzione/trasparenza” > “Whistleblower”.
Segnalazione esterna
Il dipendente può effettuare una segnalazione esterna all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) se:
- ha già effettuato una segnalazione interna senza che questa abbia avuto seguito;
- ha fondati motivi di ritenere che una segnalazione interna non avrebbe efficace seguito;
- ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o per il pubblico interesse.
Fonte: PMI.it