Decontribuzione Sud 2025: come funzionano i nuovi sconti INPS

Decontribuzione Sud 2025: come funzionano i nuovi sconti INPS

Decontribuzione Sud 2025: scontro INPS del 25% per dipendenti a tempo indeterminato ma incompatible con le assunzioni agevolate del DL Coesione.

La Decontribuzione Sud per le PMI del Mezzogiorno con dipendenti a tempo indeterminato è applicabile anche per il 2025, anche se lo sconto INPS per i datori di lavoro è meno favorevole: la Legge di Bilancio ha riproposto il beneficio fiscale da qui ai prossimi anni ma con un’aliquota agevolativa che scende al 25% e che prevede a seguire un meccanismo di decalage annuo.

Vediamo dunque le novità per i contratti già attivi e per le nuove assunzioni.

Come funziona la Decontribuzione Sud 2025 per PMI

La decontribuzione Sud (con sgravio massimo di 145 euro mensili per ciascun lavoratore a tempo indeterminato nel 2025) si applica ai datori di lavoro privati che rientrano nella definizione di micro, piccole o medie imprese, si trovano nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, e che hanno dipendenti a tempo indeterminato e sono in regola con il DURC.

L’esonero deve inoltre rispettare i limiti agli aiuti di Stato previsti dal Regolamento (UE) n. 1407/2013, motivo per cui la sua applicazione è subordinata ad autorizzazione UE.

Contratti e settori esclusi

La Decontribuzione Sud 2025 si applica ai contratti stabili già attivi, alle nuove assunzioni a tempo indeterminato (al momento entro giugno) e per la stabilizzazione di rapporti di lavoro precari.

Sono esclusi i datori di lavoro domestico e il settore agricolo, i contratti di apprendistato, gli enti pubblici economici (compresi gli ex IACP, istituti autonomi case popolari), enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione, ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, aziende speciali costituite anche in consorzio, consorzi di bonifica e industriali, enti morali, enti ecclesiastici.

Misura dell’esonero

Come anticipato, è prevista una riduzione progressiva dell’esenzione parziale dai versamenti INPS dovuti per i lavoratori ammessi ad agevolazione.

  • anno 2025: lo sconto del 25% sui contributi previdenziali, con importo massimo di 145 euro al mese per 12 mensilità per ciascun lavoratore a tempo indeterminato già assunto al 31 dicembre 2024;
  • anni 2026 e 2027: lo sconto scende al 20% fino a un massimo di 125 euro al mese per ogni assunto al 31 dicembre dell’anno precedente;
  • anno 2028: il taglio è sempre del 20% ma il massimale per lavoratore scende a 100 euro;
  • anno 2029: si riducono sia l’aliquota agevolativa al 15%, sia l’importo massimo a 75 euro.

Incumulabilità con incentivi DL Coesione

L’esonero contributivo sembrava destinato a non essere prorogato, anche perché nel frattempo sono intervenuti nuovi incentivi del Decreto Coesione come il Bonus Giovani, Bonus Donne, Bonus Zes under 35. E in effetti il beneficio fiscale è alternativo (in quanto non cumulabile) con quelli del decreto Coesione. Ovvero gli esoneri contributi al 100% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal primo settembre 2024 al 31 dicembre 2025 di giovani fino a 35 anni di età, con un tetto massimo di 500 euro mensili, oppure di donne disoccupate o di over 35 nella ZES unica (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), in entrambi i casi con limite a 650 euro al mese.

 

La decontribuzione del Decreto Coesione prevede aliquote e massimali più alti ma si applica solo alle nuove assunzioni, mentre la Decontribuzione SUD si applica all’intera forza lavoro aziendale a tempo indeterminato.

La Decontribuzione Sud è invece compatibile con il bonus assunzioni per under 36 o donne svantaggiate, nei limiti della contribuzione dovuta.

 

Fonte: PMI.it